L’alopecia areata è una malattia che si caratterizza per l’insorgenza di chiazze rotondeggianti prive di peli e/o capelli. Esordisce in modo acuto e può coinvolgere qualunque parte del corpo e del cuoio capelluto. In base all’estensione clinica l’Alopecia Areata può essere distinta in: alopecia areata in chiazze, singole o multiple, alopecia areata che coinvolge tutto il cuoio capelluto (Alopecia Totale) e alopecia areata che interessa anche tutti i peli del corpo (Alopecia Universale).
Si stima che l’1,7% della popolazione vada incontro ad un episodio di Alopecia Areata nel corso della vita; nel 50% dei casi compare prima dei 20 anni. La malattia colpisce in egual misura i due sessi. Una familiarità per la malattia é presente in circa il 20% dei pazienti.
La causa è sconosciuta. L’ipotesi più accreditata ritiene che un fattore scatenante, ancora ignoto, sia in grado di innescare il processo autoimmune in un soggetto geneticamente predisposto. In altre parole, è il sistema immunitario del paziente stesso che aggredisce il pelo e ne causa la caduta.
Il ruolo dello stress non è ancore in fase di studio. E’ però evidenza comune che la malattia possa insorgere o peggiorare in concomitanza con episodi stressanti come lutti, incidenti, separazioni…
La diagnosi si basa sostanzialmente su criteri clinici:
- Visita tricologica
- Pull test: è utile per stabilire lo stato di attività della malattia. Se la malattia è in fase acuta è possibile estrarre facilmente ciuffi di peli dai bordi delle chiazze.
- Dermatoscopia del cuoio capelluto: utile a rivelare i cosiddetti “yellow dots”, ovvero aloni monomorfi ovalari e giallastri presenti attorno all’ostio follicolare, i peli a punto esclamativo o cadaverizzati.
- Esami di laboratorio: non esiste alcun esame di laboratorio utile a individuare la possibile eziologia dell’Alopecia Areata, può essere tuttavia opportuno effettuare alcuni accertamenti laboratoristici volti ad evidenziare eventuali malattie autoimmuni tiroidee associate.
La malattia non è pericolosa per la salute ma produce pesanti ripercussioni psicologiche e sulla qualità di vita dei pazienti.
L’andamento di questa malattia é imprevedibile. Nel 40% dei casi i peli ricrescono spontaneamente, ma il decorso dell’affezione é tipicamente cronico-recidivante e spesso le recidive sono più gravi dell’episodio iniziale. Ad oggi non esiste una terapia risolutiva in grado di guarire l’alopecia. Esistono però farmaci che possono indurre la ricrescita dei capelli. Il trattamento si decide, oltre che all’età del paziente, in base alle caratteristiche cliniche, localizzazioni ed estensione delle sedi coinvolte.