La diatermocoagulazione è una tecnica utilizzata per l’asportazione di piccole neoformazioni cutanee benigne come verruche, fibromi, angiomi, cheratosi seborroiche. Essa si basa sull’applicazione di corrente elettrica ad alta frequenza in grado di tagliare e cicatrizzare l’epidermide. Lo strumento che viene utilizzato concentra la corrente elettrica su un piccolo catodo che viene messo a contatto con la zona da trattare; l’anodo (piastra), di più grandi dimensioni, viene invece messo a contatto con un’altra parte del corpo per far sì che la corrente elettrica possa scorrere.
La diatermocoagulazione non è una tecnica indolore ed è opportuno il ricorso all’anestesia locale; si tratta comunque di un’operazione piuttosto rapida e priva di controindicazioni importanti. Dopo l’intervento è necessario medicare la lesione con soluzioni disinfettanti, creme riparatrici e cerotti medicati al fine di prevenire infezioni secondarie.
La guarigione richiede da 1 a 3 settimane a seconda della sede e dal tipo di neoformazione trattata. In alcuni casi, dopo l’intervento si possono verificare alcune complicazioni di poco conto quali l’ipercromia o l’ipocromia della zona sottoposta a trattamento. Più serio il caso di formazione di cicatrici cheloide, un’evenienza che comunque è particolarmente rara. È comunque di fondamentale importanza affidarsi a un dermatologo di provata esperienza in questo tipo di terapia.